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STORIA DI UN ALBERO DI NATALE

“Se io fossi il mago di Natale
Farei spuntare un albero di natale
In ogni casa, in ogni appartamento
Dalle piastrelle del pavimento,
ma non l’alberello finto,
di plastica, dipinto,
che vendono adesso all’Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po’ di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie. […] “

Gianni Rodari

 

Credo che fosse aprile, quando una sera, tornando a casa, ferma ad un semaforo lo sguardo si è arrampicato, uno dopo l’altro, sui balconi del palazzo alla mia sinistra. Mi annoiavo, la fila era lunga davanti a me, e poi…dietro al vetro di una finestra, eccolo, un gigantesco albero di Natale illuminato. È stato un incontro così inatteso, che, a quel punto, avrei, volentieri, sostato al semaforo ancora un po’. In un momento, mi sono ritrovata con la testa piena di domande.

Perché quell’albero era così speciale, tanto da non volersene separare, e da sacrificare tutto quello spazio?

Dopo aver scartato tutte le ipotesi ne ho tenuta una sola. Quel grande albero occupava il cuore di ricordi belli che nessuno aveva fretta di riporre in una scatola, dimenticandoli nell’armadio, fino al prossimo natale.

Ho chiesto a Cecilia Marra e Cristina Faramo, che riescono a immaginare e interpretare le suggestioni natalizie, di aiutarmi ad individuare suggerimenti per creare un albero natalizio che accompagni il Natale di luce, sogni, desideri.

Creativamente.

 

 

GLI ALBERI E IL NATALE

 

C’erano una volta tanti alberi diversi che aspettavano il Natale tutto l’anno.

Ogni anno, alla fine di novembre, gli alberelli iniziavano ad agitarsi perché il Natale era alle porte. Presto, presto! È ora di cambiarsi, Natale si avvicina….

Siete tutti pronti?

 

CAPITOLO 1

 

L’ALBERO DELL’AUTUNNO

 

L’albero dell’autunno è sempre il primo che comincia a vestirsi. Va in giro nei parchi della città, pensieroso, perché è difficile diventare un albero di Natale, con tutte quelle foglie rosse. Ma lui ha trovato un modo per diventare un vero albero di Natale: raccoglie le foglie in piccoli ciuffetti e li mette uno sopra l’altro fino a diventare alto e slanciato come un abete.

Sono fantastico! Sono un albero di Natale, rosso fiammante.

Tutte le notti guarda il cielo e scruta le stelle, pronto ad acchiapparne una, con un filo di luce. Le guarda a lungo e poi sceglie sempre una stellina gentile da tenere sopra la testa come cappello.

Eccola!

Ora si, che sono pronto!

 

L’ALBERO DELLA PASTA

 

L’albero della pasta vive tutto l’anno nella dispensa della cucina e all’arrivo del Natale inizia a sentire un grandissimo fermento: rumore di pentole, ciuffi di farina svolazzante e l’odore del panettone che si sparge ovunque.

Che confusione!

I piatti della festa, tutti in gran spolvero, non vedono l’ora di uscire dall’armadio per finire dritti, dritti sulla tavola, che meraviglia!

È arrivato il Natale, devo uscire anch’io, si dice l’albero della pasta, sempre più trepidante.

Ma come mi vesto?

Semplice, comincio dalle fronde: raccolgo due farfalle, le unisco con il filo che passa dentro un tubicino, e con un altro filo più lungo le metto tutte insieme, un fiocco rosso sulla testa e poi….

giro, giro, giro…e ballo per tutte le feste.