DI COSA MI OCCUPO
“Giocare è una forza fondamentale della vita: significa agire, trasformare il mondo, vivere ed esistere trasformando la realtà, in questo modo, facendo proprio il mondo.” B. Aucouturier
Quando mi chiedono cosa faccio nel mio lavoro rispondo che gioco.
I bambini mi dicono spesso che il mio non è un lavoro perché io gioco e giocare non è un lavoro da grandi. Posso comprendere la perplessità di fronte ad un attività tanto lontana dalla loro fantasia sul mondo lavorativo degli adulti.
Per i bambini giocare è un’attività immediata ma soprattutto è un canale per esprimere tutto il loro mondo interiore, fantastico, immaginifico, costruito su equilibri apparentemente instabili ma perfetti.
Ho dovuto lavorare molto per raggiungere e finalmente comprendere l’apparente semplicità con la quale il bambino si affaccia al mondo, liberando il mio pensiero dalle domande e da un aspetto cognitivo a volte intrusivo.
La comprensione dell’attività del bambino parte dall’osservazione del suo agire sul mondo avendo la pazienza di comprenderne il significato.
Le finalità e gli obiettivi del mio lavoro sono finalizzati a sostenere i processi di crescita del bambino, aiutandolo a raccontarsi attraverso il suo giocare, i disegni, la verbalizzazione e la gioia di sentirsi capace di trovare il suo personale modo di esprimere emozioni e pensiero.
A volte ci vuole solo tempo e fiducia.
SERVIZI
La Psicomotricità nella Relazione d’Aiuto sostiene il bambino nella ricerca delle sue competenze ma soprattutto aumenta il bagaglio di esperienze positive vissute e la sicurezza nelle sue capacità.
Permettendo al bambino di fare e rifare innumerevoli volte, tante quante sono necessarie, la stessa esperienza diventa un ricordo e poi un simbolo capace di modificare la difficoltà in risorsa.
Potrei chiamarla resilienza? Si, forse si.
L’Intervento Psicomotorio in relazione d’aiuto individuale si struttura partendo da un progetto definito sul bisogno del bambino per sostenerlo durante la crescita, aiutandolo a superare le difficoltà che a volte bloccano il suo benessere.
Le finalità e gli obiettivi dell’attività psicomotoria individuale sono concordate con la famiglia e con le figure significative che lo circondano, scuola e referenti.
È uno spazio pensato e rivolto ai bambini che attraversano un periodo di difficoltà che può investire vari aspetti del quotidiano: la relazione con gli adulti e con i coetanei, il movimento troppo agitato o troppo ritirato e il comportamento che esprime emozioni difficili da contenere.
In questi momenti di grande difficoltà che investono il bambino e tutto il sistema familiare la psicomotricità può essere un valido aiuto; dà infatti, al bambino la possibilità di utilizzare il setting psicomotorio per dare forma ai pensieri rendendoli più semplici e leggeri.
Assume, quindi, un valore molto importante nella Prevenzione dei disturbi dello sviluppo, sostenendo il bambino nella ricerca di strategie utili alla regolazione delle emozioni e al riconoscimento dei sentimenti.
Aumenta la possibilità di prestare attenzione al contesto nella pianificazione di schemi d’azione sempre più complessi e il movimento diventa più intenzionale, significativo ed integrato.
Emerge una memoria procedurale che sostiene i processi cognitivi rendendo più semplice l’organizzazione del movimento e l’uso del corpo a sostegno della logica.
Migliorano le capacità espressive sia verbali sia comunicative grazie alla frequente verbalizzazione e rappresentazione delle esperienze.
Ho aperto uno sportello di consulenza psicomotoria due volte al mese, su appuntamento per aiutare i genitori a guardare il gioco del loro bambino o a sperimentarsi nel condividere le attività spontanee che nascono dall’agire condiviso, lasciando da parte per un po' il “come si fa” e permettendosi di ricordare che sappiamo dare un nome all’attività che stiamo guardando semplicemente perché fa parte della nostra esperienza di bambini.
Questo sguardo attento ci permette di intuire soluzioni e di trovare parole difficilmente raggiungibili con il solo pensiero.
Fare è l’accesso alla creatività.
“Le mani sono le antenne della nostra anima se le fai muovere cucendo, cucinando, dipingendo, suonando e sprofondandole nella terra invii i segnali di cura alla parte più profonda di te e la tua anima si rasserena perché le stai dando attenzione.”
(E. Bernabè)
Propongo interventi di Psicomotricità Neurofunzionale ed Educativa di gruppo nelle scuole dell’infanzia e primaria, costruendo progetti personalizzati sui bisogni dei gruppi classe in accordo con il corpo docente.
Coinvolgo le insegnanti durante la stesura dei progetti affinché sia più facile per i bambini ricordare e generalizzare le scoperte “psicomotorie” durante le lezioni in classe e nella relazione con i compagni.
Utilizzo la metodologia Neurofunzionale Educativa per sostenere i piccoli alunni nello studio delle materie scolastiche poiché l’apprendimento cognitivo deve essere accompagnato dal movimento e dalla logica.