“Niente esiste mai interamente da solo.
Tutto è in relazione con qualcos’altro.”
Buddha
La relazione è un tema molto ampio ed è difficile descrivere tutte le forme nelle quali si manifesta.
Accade fra le persone naturalmente. A volte le sfiora delicatamente, altre irrompe con energia e scombussola le certezze, cambiandole tutte.
È il punto d’incontro fra le persone.
Ma come si impara a relazionarsi con l’altro?
La relazione racchiude la storia della persona, la nascita, l’incontro con i genitori, come ha imparato a dare e ricevere amore, come dà significato alle cose e alle azioni, come guarda il mondo. Racconta la storia familiare, la costruzione dell’identità e crea un ponte fra passato e futuro.
Se immagino la relazione mi viene in mente una matrioska di tanti pezzi. Ogni pezzo è simile al precedente, uguale ma profondamente diverso; più piccolo, con la doppia funzione di contenitore e contenuto. Ci sono tanti pezzi che non sono visibili ad uno sguardo superficiale, si mostrano solo prestando grande attenzione, perché la matrioska non è una semplice statuina. Il gioco, con matrioska, è sempre simile, si apre, si provano tutte le combinazioni possibili e poi si torna alla situazione iniziale: una statuina che contiene tanti oggetti, scuotendola suona come uno strumento musicale.
La relazione come la matrioska è definita da tanti elementi che la contengono e ne definiscono il contenuto in un dialogo continuo di ascolto di corpo e pensiero.
Il modo in cui si creano le relazioni racconta la storia individuale e mostra l’identità e unicità della persona.
Sono andata a ricercare gli elementi relazionali che mi sembrano importanti per continuare a raccontare lo sviluppo e la crescita del bambino.
Ho affidato all’osservazione del quotidiano con le sue azioni che sembrano, a volte, un po’ scontate, il compito di rintracciare caratteristiche uniche della relazione, utili per la comprensione della crescita.
Perché non è semplice comprendere che ogni azione racconta il desiderio di creare una relazione con l’altro.
Lo sguardo, silenzio, noia, creatività sono alcuni elementi relazionali che ritengo importanti per comprendere come i bambini raccontano scoperte, paura ma anche desiderio di continuare a scoprire cose nuove, costruendo il loro racconto personale in relazione al mondo e agli altri.
In continuo equilibrio fra passato e futuro.